[Vorticerosa] Sladkiy è un piccolo colbacco, protettore dell’anima e della testa. Vive in un bosco pieno di neve dove tutti dormono. In attesa che la sua mamma (un grande albero secco) si svegli, a fargli compagnia ci sono i colori dell’alba e del tramonto che compaiono da dietro le grandi montagne innevate. Annoiato dalla desolazione che lo circonda, decide di fare un viaggio verso la luce del mattino e durante il cammino incontra la Dignità nuda e la Volpina imbalsamata con le quali intraprenderà questa grande avventura. Un viaggio simbolista ricco di amicizia, magia e leggende.
#cosechecapitano
La pennica del pomeriggio… capita.
#cosechecapitano
Il dubbio, se si cercano risposte… capita.
#cosechecapitano
L’idea se la si cerca… capita.
#cosechecapitano
L’ingiustizia… capita.
#cosechecapitano
La Magia… capita.
#cosechecapitano
La casa ci coccola… capita.
#carrèdartistes #Roma
Il sei novembre inaugura la nuova sede di Roma di Carrè d’Artistes.
Per questa occasione troverete la nuova produzione di 20 opere, tra cui un nuovo personaggio che accompagnerà i miei lavori per molto tempo. Il suo nome è Sladkiy, un piccolo colbacchetto stilizzato, il piccolo protettore della testa e dell’anima. Nell’attesa che la sua mamma (un’albero secco ) si svegli, decide di intraprendere un viaggio lungo e tortuoso alla scoperta del mondo per impegnare le giornate vuote, durante il suo cammino incontrerà la Dignità, alla quale chiederà indicazioni sulla strada giusta da percorrere.
Troverete sempre lo smile, il serpente, la volpina e la dignità con costumi nuovi.
Le radici di casa sono sempre presenti, ago e filo (come le mie nonne insegnano) e gli scarabocchi dei piccoli Marco e Francesco.
Ragionando sui miei personaggi, effettivamente sono sempre soli, incontrano qualcuno, si soffermano per un confronto, ma la maggior parte delle volte sono sempre soli da affrontare tutto. In equilibrio su fili, in luoghi limbo, dove non c’è niente, ma dove tutto è faticoso. Sono deliziosamente deformi, determinati, lottatori e bisognosi di amore e sicurezza, privati dei sentimenti cercano di portarseli dietro nonostante siano rappresentati come un pesante macigno a forma di cuore distrutto. Ho letto oggi un articolo dove si affermava che l’egocentrismo ha preso il sopravvento sul significato e il valore vero della parola “amore”… amore è aver cura, è donare, e quanti di oggi hanno il tempo di donare se stessi agli altri, di capire e immedesimarsi. Amore forse sì, è trovare “il tempo” per qualcuno, che anche se sta insieme a noi ogni giorno non vediamo più. Scusate queste mie parole. 🙂 Adesso vi lascio ai miei quadri che spero siano di vostro gradimento.
BAM, BAM, BAM, BAAAAM! Il mito di Beethoven raccontato a fumetti. WOW SPAZIO FUMETTO, Milano
C’era una volta una bambina che amava la musica, tutti i pomeriggi ad occhi chiusi l’ascoltava nella sua cameretta immaginando storie fantastiche.
A quella bambina e al suo amore per Beethoven, Bach, Rachmaninov, Čajkovskij, Mozart, Ravel e per i Beatles, Led Zeppelin, De Andrè, Deep Purple, Bob Marley dedico questa piccola opera visiva che troverete in mostra al WOW SPazio Fumetto di Milano dal 29 novembre 2014 al 11 gennaio2015.
TITOLO OPERA: Sei variazioni per Pianoforte di L. Van Beethoven, dal tema “Nel cor più non mi sento” tratta dall’opera “La Molinara” di Paisiello.
Il tema: sorpresa! L’amore nasce e si dichiara all’improvviso.
Variazione n. 1: l’amore arriva come una tempesta e ci travolge di felicità.
Variazione n. 2: tutte le belle vibrazioni circondano il nostro corpo e la nostra anima.
Variazione n. 3: l’amore gioca con noi, ci delizia, ci sostiene, ci conforta.
Variazione n.4: l’amore ci abbandona, ci tradisce, ci distrugge.
Variazione n.5: scappiamo dall’amore perchè sappiamo che è un sentimento biricchino, che fa brutti scherzi, ma l’amore ci insegue senza tregua, si fa beffa della nostra disperata fuga.
Variazione n.6: alla fine decidiamo di non avere paura e lasciamo che l’amore ritorni a nutrire la nostra anima e chi se ne frega se poi c’è di nuovo la variazione n.4.
30×40 cm
tecnica mista su carta.