Premetto, il museo Fermo Immagine è sicurissimo e lo ringrazio per avermi ospitato, trovare luoghi che permettono la libertà di espressione è sempre un dono per la città.
Ecco l’articolo uscito sul Corriere della Sera
Le opere dei poster vandalizzati della dignità sono stati vandalizzati veramente da ignari avventori, che non hanno capito che erano delle opere esposte, e che gli interventi sopra erano dell’artista, quindi hanno rimpolpato il tutto dando sfogo alla parte più stupida e becera che è la rovina di questo paese. Bene, posso ben dire che il simbolo n. 2 è riuscito più che mai. La dignità è stata distrutta veramente, il significato della parola e è stato cannibalizzato dal suo significante (immagine e suono). Il film, la statua, le Life Invasion, la serie dei rialzati sono ancora intatti ad aspettarvi. Mi complimento e ringrazio chi ha lasciato questi segni, è riuscito a dare veramente il peggio di se, esprimendo perfettamente il concetto di questa mostra. Povera, piccola dignità…
Li avevo visti mentre stavo andando via…. li ho visti mentre uno ha poggiato il pennarello su uno… e sono morta, poi ho pensato: “e lasciamogliela vandalizzare, vediamo che combinano, in fondo il senso di quei poster mostra era la dignità brutalizzata dall’accettazione e dalla stupidità dell’uomo”… Pensavo che lasciassero un semplice segno come hanno fatto tutti gli altri nel poster con la penna, l’unico che poteva essere brutalizzato. Ho accettato che loro li distruggessero e hanno picchiato più della mia immaginazione. I miei poster comunque erano artefatti… adesso sono vandalizzati veramente, il senso del mio lavoro adesso è stato espresso e amplificato dal quei segni non voluti. Quando accettiamo delle situazioni sbagliate, tutto poi ci si ritorce contro in maniera esponenziale e senza nessuna pietà, ma non su un poster, nella vita vera.